MARIO GIUNTA


-      Ciao Mario. Quali sono stati i suoi inizi per diventare giornalista (studi, gavetta etc.) e che cosa l’ha affascinata di questo mondo?

Fin da piccolo volevo fare questo. Mi chiudevo in camera a fare telecronache e finti telegiornali. Raccontare lo sport e’ meraviglioso e mi ha sempre affascinato. Fare vivere emozioni a chi è casa penso sia un modo di far parte dell’evento.

 

-       Il  suo  mestiere  che tipo di soddisfazioni porta? Durante la sua carriera professionale  ha avuto o ha tutt'ora dei personaggi a cui si ispira o prende  esempio? 

Soddisfazioni personal ce ne sono state tante. Trovare una notizia è entusiasmante.

Ho avuto molte persone da cui imparare tantissimo, dai direttori ai colleghi. Tutti a loro modo insegnano qualcosa.

 

-       Cosa vuol dire lavorare  nel mondo Sky ? Come si è evoluto l’emittente fino ad oggi?

Lavorare a Sky è come giocare in Nazionale. Devi ogni giorno dare il massimo e non puoi permetterti cali di tensione. Nel tempo è cambiato il modo di fare giornalismo, così come è cambiato il pubblico. Devi essere sempre all’altezza della situazione ed attento ai tempi.

 

-       Calciomercato: quanto sono importanti le fonti? Come si lavoro per ottenere le notizie?

Le fonti sono fondamentali e segrete, quindi vanno protette. Sempre. La notizia la lavori ogni giorni in ogni particolare o dettaglio. Si lavora con fiducia e professionalità.

 

-       Saprebbe ricordare qualche aneddoto particolare vissuto durante la sua carriera?

Tanti. Dal calciomercato alla conduzione sono tantissimi. La notizia che mi ha dato più gioia è stata Guardiola al Bayern Monaco. Il momento più delicato la scomparsa di Astori. Ero in diretta.

 

-       FantaShow : è il primo programma di fantacalcio in tv. Come avete vissuto questo esordio? I riscontri sono positivi?

Abbiamo provato questo progetto, e devo dire che sta dando frutti inaspettati. Il Fantacalcio ha un bacino di utenti e appassionati  enorme. Io gli esordi li vivo sempre con grande entusiasmo. Non mi spaventano le novità.

 

-       Domanda che pongo a tutti i giornalisti:  nel corso degli anni il giornalismo ha subìto, almeno in parte, un processo di involuzione. Con l'avvento del Web 2.0 è venuto meno il fattore dell'esclusività sulla carta stampata. I social network, inoltre, permettono a chiunque di poter pubblicare notizie ottenendo visibilità.  Considera  positivi i nuovi mez zi informativi? Che rapporto ha  con i social?

Assolutamente si. Come dicevo bisogna essere attenti all’evoluzione del mezzo comunicativo. I social ormai sono diventati delle agenzie di stampa. Naturalmente vanno sempre pesate e verificate le informazioni.

 

-       Se da una parte sono cambiati i mezzi con cui fare informazione, anche il percorso per arrivare a diventare giornalista non è più lo stesso. Che consiglio si sente di dare ai giovani che vogliono svolgere questo mestiere?

Io consiglio tanta passione e sacrifici. Ricordo che non uscivo alcune volte per fare i tabellini della Serie D. Ecco, se c’è passione i ragazzi riusciranno a realizzare il sogno di diventare giornalista. Non e’ tutto facile come sembra.