VITTORIO SGARBI


-Buongiorno Vittorio. Diamo inizio all’intervista ragionando sugli affetti a te più cari: che rapporto hai avuto con i tuoi genitori?

Penso di aver avuto rapporti di epoche antiche, poichè i genitori rappresentavano ancora le autorità. Mio padre era molto più formale mentre mia madre era libertaria e anarchica. Mi sono riscontrato in figure compiaciute di me, nonostante abbia dovuto frequentare due collegi. Nel complesso c’era un riconoscimento delle mie qualità che i miei genitori mi hanno sempre ricompensato.

 

-Passiamo ora ai tuoi figli. In passato hai dichiarato :”Sono contrario alla paternità, non può esserci l’obbligo di diventare padre”. Potresti chiarire meglio questo tuo pensiero?

Le famiglie, quelle cristiane in particolare, hanno nella paternità una dimensione significativa, quasi paragonabile alla figura materna. Nella vita del nostro tempo il matrimonio cristiano è sostituito da un matrimonio consumistico, dove si può in qualsiasi momento divorziare per ricominciare. Per questo motivo, sono stati persi i valori assoluti di sacramento e di dedica della propria vita ad una persona, di conseguenza anche la paternità può assumere una valenza inespressa.

 

-Vittorio, in questo momento ti sto telefonando da Canzo, paese che hai avuto modo di conoscere, presentando “Michelangelo” in Villa Rizzoli e visitando la casa del pittore Walter Cremonini. Partendo dalla realtà di questi piccoli comuni, secondo te come possono le amministrazioni locali incrementare l’interesse per l’arte?

Semplicemente rendendola accessibile, consentendo che si possano visitare le Chiese e i Palazzi, più in generale tutto ciò che appartiene al bene pubblico. Tutto il resto è poi legato alla passione, alla voglia di conoscere: benché la storia dell’arte sia una materia scolastica, non è obbligatoria, quindi spesso viene seguita solo per puro piacere da chi è interessato. L’educazione all’arte è fondamentale e dipende spesso dagli insegnanti: un buon insegnante è una buona scuola. Ci sono professori che sono in grado di partire da un testo letterario per arrivare a trattare un tema artistico e spiegarli l’uno con l’altro, questo è l’ideale.

 

-Una domanda riguardo il tuo rapporto con la fede. Ti sei definito talvolta ateo, talvolta cattolico, sapresti spiegare la tua posizione inerente questo argomento?

La figura di Dio è indimostrabile, quindi inevitabilmente siamo di fronte ad un’astrazione. Una persona può raggiungere determinati obiettivi pensando di aver raggiunto Dio, poi invece quando non ha nulla di quello che gli serve pensa che Dio non si sia manifestato.

 

-Sgarbi è anche un personaggio televisivo che si contraddistingue spesso per alcuni attacchi nei confronti dei suoi interlocutori. Questo modo di agire fa solo parte del tuo carattere o c’è anche un lato di tattica?

E’ totalmente parte del mio carattere ed ha un significato didascalico. Non si può consentire che gli ignoranti e le capre prevalgano o siano paragonabili alla conoscenza. Quest’ultima va sostenuta e difesa perché si trova a vantaggio di qualunque posizione.

 

-La tua carriera politica è iniziata nel 1975. Sei stato consigliere comunale, assessore, sottosegretario e sei attualmente sindaco. Nel 2017 hai fondato “Rinascimento”, un movimento teso alla valorizzazione del patrimonio culturale italiano. Questo partito presenta altre finalità?

In Italia i valori culturali sono fondamentali, anche sotto il punto di vista economico, tanto che occorre salvaguardarlo e proporlo con grande consapevolezza. “Rinascimento” indica che nel mondo della politica la cultura viene spesso esclusa, tanto che non esiste un ministero europeo della cultura. In Italia, invece, manca il ministero del turismo, che è stato abolito con un referendum. Il mio movimento non nasce per colmare queste mancanze, ma è importante avere la dignità dello stato e riconoscerla nella sua grande civiltà artistica.

 

-Ti chiedo un tuo parere su due personaggi: Maurizio Costanzo e Silvio Berlusconi.

Maurizio Costanzo è un grande cuoco (ride,ndr) che ha creato molti personaggi. Io non avevo bisogno di essere creato, ma certamente ho avuto una platea che ha evidenziato la mia natura e le mie capacità. Costanzo è tutt’oggi un riferimento; non riesce ad abbandonare la postazione televisiva, da lui considerata più importante della realtà. Per me ha rappresentato un’ opportunità ed una circostanza che mi ha consentito di farmi conoscere in questo mondo.

Silvio Berlusconi è entrato in politica dopo di me e ha molto spesso rappresentato posizioni che io avevo già assunto. Siamo sempre stati alleati leali. Io non sono mai stato di Forza Italia, ma ho cercato di rappresentare una componente che ha indicato le anomalie della giustizia e della conservazione del patrimonio artistico. Rappresento un elemento che, nel concetto di rinascimento, integra qualunque area politica che non può vivere senza la cultura.

 

-Domanda di attualità: cosa pensi del nuovo governo 5 Stelle – PD? Salvini è stato troppo superficiale nel dichiarare la crisi?

Quando si andrà a votare alle regionali, si capirà che gli sforzi di chiudere il palazzo e attanagliarsi sulle poltrone, da parte di Movimento 5 stelle e PD, sono stati errori gravi che li faranno diminuire, se non addirittura sparire, quindi non vedo prospettive future. In realtà, oggi vince chi sta sulla piazza, contro i poteri di palazzo che vogliono occupare il parlamento. Prima o poi si tornerà a votare, in quanto non è possibile avere la maggior parte delle regioni governate dal centrodestra con un governo di sinistra.

Salvini ha fatto bene. Con il suo gesto voleva dire che non si poteva andare avanti con degli alleati che votano a sfavore della TAV e della Flat Tax: i due mondi erano ormai separati.